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Artrite reumatoide

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CASO CLINICO 49, ARTRITE REUMATOIDE


L’artrite reumatoide è una malattia sistemica caratterizzata primariamente da infiammazione cronica con sinovite distruttiva a livello di più articolazioni diartrodiali. Le articolazioni sono generalmente interessate in maniera simmetrica: a essere coinvolte per prime sono le piccole ossa delle mani e dei piedi. La malattia è caratterizzata da cicli di esacebazione e remissione.
L’interessamento extra articolare dell’artrite reumatoide può comprendere atrofia muscolare, anemia, osteoporosi, e sintomi oculari, cutanei, vascolari, polmonari e cardiaci.

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Dolore acuto e cronico correlato a infiammazione, aggravamento della malattia, danno tissutale o abbassamento del livello di tolleranza.
Fatigue correlata a recrudescenza della patologia, al dolore, a riposo inadeguato, a stress emotivo e anemia, a nutrizione insufficiente, a decondizionamento.
Compromissione della mobilità correlata a una diminuzione dell’escursione dei movimenti, debolezza muscolare, dolore, limitata resistenza, mancanza o uso inappropriato dei mezzi di supporto deambulatorio.
Deficit della cura di sé correlato a contratture, fatigue e mobilità ridotta.
Disturbo dell’immagine corporea  correlato alle alterazioni nel suo aspetto fisico e psicologico e alla dipendenza imposta dalla malattia cronica.


Compromissione della mobilità correlata a una diminuzione dell’escursione dei movimenti, debolezza muscolare, dolore, limitata resistenza, mancanza o uso inappropriato dei mezzi di supporto deambulatorio.

OBIETTIVO: l’assistito raggiunge e mantiene una buona mobilità funzionale

INTERVENTI:
-garantire il controllo del dolore per quanto necessario: fornire una varietà di mezzi conforto, quali: applicazione di calore o freddo; massaggi, cambiamenti di posizione, riposo; stecche; tecniche di rilassamento, attività di svago. Insegnare l’uso di presidi ortopedici e di ausili per la deambulazione, spiegare la necessità di mantenere un peso corporeo ideale per facilitare la deambulazione.
[Il dolore può contribuire alla diminuzione della mobilità.]
-Incoraggiare l’adesione al programma di esercizio prescritto, che può includere i seguenti esercizi: escursione articolare; rafforzamento muscolare; resistenza.
[Un regolare programma comprendente esercizi di escursione articolare, esercizi isometrici e attività aerobiche selezionate può aiutare a mantenere l’integrità funzionale delle articolazioni, ad aumentare la forza, e a diminuire il dolore e l’affaticamento.]
-Incoraggiare una quantità di esercizi adeguata al grado di attività della malattia.
[nei periodi di infiammazione acuta la persona può immobilizzare le articolazioni nella posizione più confortevole, generalmente in flessione parziale. Una immobilizzazione continuata potrebbe determinare rigidità articolare e debolezza muscolare che porterebbero rapidamente a contratture e aumento di dolore.]
-Insegnare al cliente a compiere ciascuna delle seguenti attività:
a. riscaldamento: prima dell’esercizio fare il bagno ola doccia con acqua calda, o porre panni caldi sulle zone interessate, quindi effettuare uno stretching leggero. [Un periodo di riscaldamento con calore locale o leggero stretching prima degli esercizi di rafforzamento e di resistenza permette ai muscoli di prepararsi gradualmente al lavoro più intenso.]
b. almeno una volta al giorno, senza sforzo, fare esercizi di escursione articolare senza pressione passiva. [Esercizi leggeri di escursione articolare prevengono le lesioni dei tessuti articolari]
c. Esercizi isometrici e di rafforzamento: contrarre un gruppo muscolare contando fino a 8, poi rilasciare contando sino a 16. ripetere 10 volte, tre o quattro volte al giorno, esercitando i quadricipiti, i muscoli addominali, i glutei e i deltoidi. [Gli esercizi isometrici e altri esercizi di rafforzamento possono migliorare la funzionalità.]
d. Esercizi di resistenza aerobici: iniziare con un periodo di 5-10 minuti e aumentare gradualmente. Sono attività appropriate camminare, nuotare e fare giochi leggeri con la racchetta. Non sono ivece indicati sport con la racchetta pesante, gli sport che implicano contatto (calcio, hockey), il sollevamento pesi e gli esercizi di resistenza progressiva. [Gli esercizi che fanno muovere violentemente le articolazioni sono controindicati.]
e. Periodo di raffreddamento: per 5-10 minuti , fare movimenti via via più lenti degli arti o camminare lentamente. [Un periodo di raffreddamento dopo un esercizio intenso permette la rimozione dei prodotti del catabolismo muscolare e il ritorno graduale dell’organismo allo stato pre-esercizio.]

-Se dopo gli esercizi il paziente lamenta un dolore che persiste per oltre un’ora e mezza-due ore, istruirlo a diminuire il numero di esercizi il giorno successivo.

-Fare riferimento al fisioterapista, se necessario.
[L’assistenza del fisioterapista può essere necessaria per sviluppare istruzioni approfondite su programmi di attività fisica.]

-Fare riferimento a gruppi che praticano idonei esercizi nella comunità, per esempio gruppi di persone con artrite che fanno ginnastica in acqua. [Tali programmi possono fornire sia possibilità di esercizio fisico che di socializzazione]

CRITERI DI RISULTATO: il paziente:
-aderisce al programma terapeutico di esercizio
-descrive e impiega i mezzi per prevenire una perdita di mobilità
-ridurrà al minimo lo sforzo e le lesioni articolari
-manterrà e, quando possibile, aumenterà la resistenza degli arti.
-dimostrerà una corretta esecuzione degli esercizi.


PROBLEMI COLLABORATIVI
Artrite settica
Sindrome di Sjogren
Neuropatia
Anemia, leucemia

Artrite settica

OBIETTIVO: gestire e ridurre al minimo le complicanze dell’artrite.
INTERVENTI:
Monitorare per rilevare segni e sintomi settici di artrite:
-articolazioni calde, gonfie e dolenti.
-diminuito il range di movimento.
-febbre, brividi e affaticamento.
[L’infiammazione cronica delle articolazioni aumenta il rischio di una loro infezione in conseguenza di processi infettivi a carico di altre parti del corpo]
Spiegare il bisogno di fissare con split o di sostenere e tenere a riposo l’articolazione infiammata. [La riduzione del movimento può diminuire i danni permanenti alle cartilagini articolari]
CRITERI DI RISULTATO: riconoscimento precoce dei sintomi di artrite settica.



PIANO DI DIMISSIONE:
Prima della dimissione:

-paziente e i familiari spiegheranno la fisiologia della malattia e  le componenti del programma di trattamento: l’uso appropriato di farmaci e di altre modalità di trattamento.
Spiegare quanto segue:
a. processo infiammatorio
b. funzioni e struttura delle articolazioni
c. effetti dell’infiammazione sulle articolazioni e sulle strutture iuxta articolari
d. natura cronica della malattia
e. decorso della malattia, remissioni ed esarcerbazioni
f. componenti del programma di trattamento standard: farmaci (aspirina, antinfiammatori non steroidei, citotossici, corticosteroidi); misure locali di benessere; esercizio e riposo; protezione delle articolazioni.
L’adesione al programma stabilito può contribuire a prevenire le fluttuazioni del livello ematico di farmaci, con possibile riduzione dei loro effetti collaterali.

- paziente e i familiari comprenderanno l’uso appropriato di altre modalità di trattamento: applicazioni locali del caldo o del freddo, esercizi.

-spiegare la relazione fra stress e malattia infiammatoria. Discutere di tecniche di gestione dello stress quali: rilassamento progressivo, esercizio regolare. Agli aumenti dell’attività della malattia possono essere associati eventi stressanti, una efficace utilizzazione di tecniche di gestione dello stress può contribuire a ridurre i suoi effetti sul processo morboso.

- paziente e i familiari identificheranno le  caratteristiche delle cure fornite da non professionisti: formule e procedure "segrete" per curare l’artrite, pubblicità che utilizzano testimonianze da presunti malati, rifiuto di componenti standard del programma di trattamento. Se il paziente ha una piena comprensione della sua malattia e del trattamento diminuisce la propensione del paziente a rivolgersi a persone non professionali che hanno scopo di lucro.

- paziente e i familiari identificheranno i fattori che limitano la cura di sé e il mantenimento della casa

-Spiegare la dieta da seguire: gli individui affetti da artrosi dovrebbero impostare la loro dieta riducendo gli alimenti molto raffinati e trattati, i grassi saturi animali, lo zucchero e il sale, e aumentando la quantità di cereali integrali, frutta e verdura fresche.
Alcune ricerche hanno dimostrato che l'olio di pesce può essere utile nella cura dell'artrite reumatoide: salmone, acciughe, aringhe, sgombri e sardine contengono grassi polinsaturi, definiti acidi grassi omega-3, hanno un'azione antinfiammatoria sulle articolazioni. Le persone affette da artrite reumatoide dovrebbero mangiare pesce grasso fresco, due o tre volte la settimana, o, se preferiscono, assumere olio di pesce in capsule o in forma liquida.

-Spiegare il fattore peso: maggiore è il peso che le articolazioni devono sostenere, maggiore sarà il dolore e l’alterazione della mobilità. Se il paziente è soprappeso consigliare di contattare un dietologo.

- paziente e i familiari elencheranno i segni e i sintomi da riferire agli operatori sanitari

-Rinforzare l’importanza dei controlli di routine, in quanto il follow-up può consentire di identificare tempestivamente le complicanze e può aiutare a ridurre le disabilità.

-Indicare appropriate risorse della comunità, come fondazioni o associazioni di persone con artrite, le quali possono fornire altre informazioni specifiche utili per il miglioramento della cura di sé.

 
 
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