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Morbo celiaco

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                             Morbo Celiaco
La malattia celiaca (MC) è un’enteropatia immuno - mediata, che si manifesta nei soggetti geneticamente predisposti a seguito dell’ingestione di glutine, la componente proteica alcool-solubile presente in alcuni cereali, quali grano, segale ed orzo.
La predisposizione genetica consiste nella condizione di omozigosi e/o eterozigoti per gli alleli DQ2/DQ8 del complesso di istocompatibilità di II classe HLA.
La malattia si manifesta con quadri clinici estremamente diversi e polimorfi:
la forma classica, che esordisce in genere nei primi 6-24 mesi di vita, poco dopo l’introduzione del glutine durante il divezzamento, si manifesta con sintomi gastrointestinali quali, diarrea cronica, vomito, addome globoso, meteorismo e inappetenza.
A questi si aggiungono segni laboratoristici e sintomi dovuti al malassorbimento, quali anemia, alterazioni della coagulazione, edemi, deficit di vitamine e oligominerali (questa forma sta diventando ormai rara);
-    la forma tardiva, è caratterizzata da sintomi gastrointestinali atipici o da manifestazioni extra gastrointestinali, isolate o associate tra loro. Lo sviluppo di test antisierologici, atti ad evidenziare la presenza di anticorpi specifici per la MC (Ab antiendomisio e Ab antitransglutaminasi), ha permesso di evidenziare la forma silente o potenziale, caratterizzata da una sierologia positiva in assenza di lesioni intestinali.  

L’unica terapia attualmente disponibile per i soggetti affetti da MC è la totale e permanente esclusione dalla dieta degli alimenti contenenti glutine. Questa terapia non solo permette la scomparsa dei sintomi e delle malattie associate alla MC in tempi rapidi, ma previene lo sviluppo di complicanze neoplastiche ed autoimmuni, che la continua e prolungata esposizione al glutine provoca nei soggetti celiaci. Un nutrizionista o un dietologo possono fornire informazioni relative agli alimenti privi di glutine e ai metodi per cucinarli. È anche disponibile un'ampia scelta di prodotti dietetici destinati ai celiaci certificati come privi di glutine e reperibili in farmacia, nella grande distribuzione e nei negozi specializzati. Il Servizio Sanitario Nazionale assicura una fornitura mensile di questi prodotti per i soggetti con diagnosi confermata di malattia celiaca.
Un trattamento con corticosteroidi, come il prednisone, può essere utile nelle forme refrattarie alla terapia dietetica.

Diagnosi Infermieristiche:

Rischio di deficit di volume dei liquidi, secondario a vomito e diarrea.
Nutrizione alterata: inferiore al fabbisogno, secondaria a vomito e diarrea.
Diarrea correlata a intolleranza alimentare.
Mancanza di conoscenze relative all’assistenza domiciliare.

DI: " Rischio di deficit di volume dei liquidi, secondario a vomito e diarrea".
NOC: Entro 2 giorni dal ricovero sarà mantenuto un adeguato volume idrico, dimostrato dal turgore di cute e mucose, livelli di elettroliti normali e appropriati per l’età del pz e diuresi 1-2 ml/kg l’ora.
NIC:
Pesare il pz ogni giorno, perché il peso è un indicatore dello stato di idratazione.
Registrare il Bilancio idrico, per rilevare l’idratazione e per intervenire in caso di Bilancio negativo.
A ogni turno osservare il colore e il turgore di cute e mucose e nel caso il colore delle urine (ambrate con Ps > 1.025). Segnalare cambiamenti significativi al medico.
Tutti questi parametri sono indici di disidratazione.
Invogliare il pz ad assumere spesso liquidi in piccole quantità: brodo leggero, bevande gasate o con elettroliti supplementari (quali succhi di frutta).
È importante che il pz reintroduca i liquidi persi, in particolare le bevande gasate sostituiscono il sodio e il potassio perduti con la diarrea.
Evitare di mangiare prodotti contenenti sorbitolo (bevande e gomme da masticare) e aggiungere una piccola quantità di zucchero alle bevande gasate.
In questo modo si previene la diarrea e si evita la distensione gastrica.
Somministrare farmaci antiemetici per via parenterale secondo prescrizione.
Gli antiemetici prevengono il vomito inibendo gli stimoli del centro del vomito.

Indicatori di risultato: In seconda giornata è stato raggiunto un adeguato volume idrico. Cute e mucose sono idratate e turgide. I livelli di elettroliti e la diuresi sono stati ristabiliti entro i limiti della norma.


Problemi collaborativi:

Ritardo di crescita.
Squilibrio elettrolitico.
Alcalosi metabolica.
Acidosi metabolica.
" Complicanza potenziale di: Ritardo di crescita".
NOC: Alla dimissione si registrerà una stabilizzazione e un aumento del peso corporeo in base all’età, attraverso una dieta adeguata all’età.
Interventi:
Monitorare, per rilevare segni e sintomi di ritardo di crescita, i seguenti parametri:
Ritardata crescita ossea;
Perdita di peso;
Ritardo di sviluppo dei caratteri sessuali.
Questi segni sono la diretta conseguenza del rapido passaggio dei nutrienti attraverso il tratto gastrointestinale o di perdite secondarie a episodi ripetuti di vomito.
Raccogliere informazioni sulle abitudini alimentari, per verificare il tipo di dieta del pz. Sottolineare l’importanza di una dieta BILANCIATA, che favorisca e soddisfi bisogni individuali e che comprenda restrizioni riferite a certi cibi.
Ciò aiuta a comprendere i fattori che innescano vomito e diarrea.
Consultare un nutrizionista o un dietologo.

Indicatori di risultato
: Il pz ha compreso l’importanza della dieta e di evitare l’assunzione di determinati cibi, che possono influenzare il suo assorbimento intestinale. Alla dimissione, si registra un significativo aumento di peso e una riduzione degli episodi di diarrea e vomito all’inizio del trattamento (i sintomi regrediscono all’inizio della dieta ma spariscono del tutto solo dopo 1-2 mesi).


Piano di dimissione:

In seconda giornata è stato ristabilito un adeguato volume idrico, evidenziato da cute e mucose idratate e turgide, bilancio idrico pari, diuresi valida e riduzione significativa degli episodi di vomito e diarrea.
In seguito all’inizio del trattamento (dieta) il pz ha evidenziato un aumento dell’appetito, con riduzione della distensione gastrica e addominale. Inoltre alla dimissione si registra un significativo aumento di peso.
Il pz e i genitori hanno compreso l’importanza di evitare i cibi che contengono glutine, al fine di prevenire l’insorgenza di sintomi, quali vomito e diarrea, e di prevenire l’insorgenza di complicanze.
Il pz ha compreso la necessità di doversi informare sugli ingredienti contenuti negli alimenti che gli sono offerti o nel rifiutare il cibo, qualora non possa risalire al suo contenuto.
Follow-up:
Si suggerisce di eseguire un primo controllo a 6 mesi dalla diagnosi e quindi ogni anno, mediante:
Visita medica con intervista dietetica c/o Centro specialistico.
Esami bioumorali - assorbimento (p.e. test dello xilosio), ferritina, emocromo.
Marker immunologici e di autoimmunità: tTGA IgA (di classe IgG se vi è deficit di IgA) e  TSH, anti-TPO, anti-tireoglobulina.

Inoltre, il pz e la famiglia possono rivolgersi al servizio di gastroenterologia per avere chiarimenti circa la malattia e l’alimentazione, ma anche per ottenere l’esenzione per l’acquisto di alimenti privi di glutine.


 
 
 
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