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Morbo di chrom

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MORBO I CROHN

La malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica dell'apparato digerente o MICI (malattia infiammatoria cronica intestinale). Al processo patologico possono essere interessati anche lo stomaco, duodeno, digiuno, appendice vermiforme, cieco,colon ascendente ascendente e la vescica. L’infiammazione coinvolge tutta la parete del tratto interessato e spesso si estende al vicino mesentere e ai linfonodi. Più frequentemente interessa il tratto terminale dell'ileo e il colon Spesso si associa a disturbi auto-immunitari a livello sistemico, come ulcere orali e artriti reumatiche.


DIAGNOSI INFERMIERISTICHE:
1- rischio di deficit di volume di liquidi correlato a diminuita introduzione, ad aumentata perdita conseguente a diarrea, a sequestro idrico o ad emorragia.
2- deficit nutrizionale correlato a diminuita assunzione di nutrienti, aumentata perdita degli stessi e possibile riduzione dell'assorbimento intestinale.
3- rischio di infezione correlato a perforazione intestinale, immunodepressione e debilitazione generale.


PRIORITÀ ASSISTENZIALI:
mantenere il bilancio idrico in equilibrio
reintegrare la perdita di liquidi per migliorare la perfusione cellulare
cogliere precocemente deficit di volume dei liquidi


INDICATORI DI RISULTATO:
entro 24 ore dall’ingresso il pz:
mostrerà segni vitali entro i limiti della norma, in genere: frequenza cardiaca da 60 a 100 battiti al minuto, pressione sistolica da 90 a 140 mmHg e pressione diastolica da 50 a 90 mmHg
manterrà una diuresi di almeno 30 ml/ora
mostrerà un adeguato turgore cutaneo
entro 3 giorni dal dall'ingresso il pz:
manterrà la diuresi entro i limiti della norma


INTERVENTI:
1. misurare e documentare la diuresi oraria e il peso specifico dell'urina nel pz in fase acuta. Se la diuresi è inferiore a 30 ml/ora, avvertire il medico. Pesare il pz ogni giorno.
2. mantenere una accurata registrazione del tipo e della quantità di liquido perduto.
3. controllare e registrare: colorito, turgore e temperatura cutanea; il livello di coscienza; la temperatura corporea; i segni vitali ogni 1-4 ore, secondo la gravità delle condizioni del pz. Rilevare la tendenza dei valori.

MOTIVAZIONI:
1. la diuresi e il peso specifico delle urine forniscono al medico un'indicazione immediata e oggettiva della necessità di reintegro dei liquidi. La perdita di peso può indicare una perdita di volume di liquidi.
2. il tipo e la quantità di liquido perduro orienteranno la terapia sostitutiva.
3. un cambiamento persistente o rilevante dei parametri elencati indica sequestro di liquidi o riduzione della volemia. L'ipovolemia è indicata da ipotensione, tachicardia e segni di diminuita perfusione periferica, confusione mentale.

PROBLEMI COLLABORATIVI:
1- complicanza potenziale di aritmie cardiache correlato a deplezione elettrolitica.
2-  complicanza potenziale di ostruzione intestinale.
3- complicanza potenziale di sanguinamento gastrointestinale.



1
) PRIORITÀ ASSISTENZIALI:
Mantenere i livelli elettrolitici entro i limiti normali.
Cogliere precocemente la comparsa di aritmie cardiache


INDICATORI DI RISULTATO:
Entro 24 ore dall'ingresso il pz:
mostrerà segni vitali entro i limiti della norma, in genere: frequenza cardiaca da 60 a 100 battiti/minuto, pressione sistolica da 90 a 140 mmHg e pressione diastolica da 50 a 90 mmHg.
Entro 3 giorni dall'ingresso:
avrà elettroliti sierici entro i limiti della norma


I
NTERVENTI:
controllare e registrare le perdite di liquidi. Valutare giornalmente gli elettroliti sierici, secondo prescrizione medica. Contrllare il polso radiale, i cambiamenti dei riflessi tendinei e la forza muscolare secondo prescrizione, di solito ogni 4 ore o più frequentemente a seconda della gravità delle condizioni del pz.
Somministrare e documentare la terapia a base di soluzioni elettrolitiche eventualmente prescritte.
Avvertire immediatamente il medico della presenza di eventuali segni di aritmia, quali polso
aritmico, episodi di sincope o alterato livello di coscienza.


MOTIVAZIONI:
la diarrea e il sequestro di liquidi possono provocare una significativa perdita elettrolitica. Sono pertanto necessarie frequenti osservazioni per rilevare precocemente i segni dei alterazioni potenziali della membrana cellulare.
Durante la fase acuta, quando il reintegro per via orale può essere controindicato, vengono generalmente prescritti soluzione fisiologica e ringer lattato, unitamente a potassio.
Le alterazioni del potassio influenzano l'attività cardiaca causando aritmie; in caso di ipokaliemia o iperkaliemia gravi si può verificare un arresto cardiaco improvviso.



PIANO DI DIMISSIONE:
al momento della dimissione del pz, la documentazione evidenzia:
assenza di febbre
assenza di segni e sintomi di infezione
segni vitali stabili
capacità di tollerare l'assunzione nutrizionale per via orale da almeno 24 ore prima della dimissione
linee venose chiuse da almeno 24 ore
peso corporeo stabilizzato
evacuazione intestinali controllate
assenza di lesioni cutanee
elettroliti entro parametri accettabili
adeguato sostegno domiciliare, o attivazione dell'assistenza domiciliare se il sostegno familiare è inadeguato e/o insufficiente o persistono bisogni educativi verso l'autonomia del pz nella cura della cute perineale, nelle attività di vita quotidiana, nel controllo del dolore.
Documentare che il pz e i familiari dimostrano di aver compreso:
l'estensione della malattia
lo scopo, il dosaggioe le modalità di somministrazione dei farmaci da assumere dopo la dimissione; gli eventuali effetti collaterali da segnalare al medico (si tratta generalemente di corticosteroidi ed immunosoppressori)
le modificazioni dietetiche raccomandate (la dieta ideale è povera di fibre e di scorie e leggera)
i servizi e i gruppi di sostegno presenti nel territorio e come contattarli
la ripresa della normale attività
i segni e i sintomi che indicano aggravamento della malattia


 
 
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