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PIANO DI ASSISTENZA N.41– SCLEROSI MULTIPLA
1-
La sclerosi multipla o sclerosi a placche è una patologia cronico degenerativa che provoca la demielinizzazione degli assoni del SNC. E’ caratterizzata dalla formazione , nel SNC , di placche sclerotiche che interferiscono con sulla conduzione normale degli impulsi causando, infine, deficit neurologici irreversibili. Generalmente si alternano periodi di esarcebazioni e remissioni , più lunghi sono i periodi di remissione, migliore sarà la prognosi. Diversi processi sono coinvolti nella natura della S.M.:
autoimmuni
Ambientali
Genetici
ANAMNESI: il paziente riferisce di solito:
difficoltà nella masticazione, disfagia
stitichezza o incontinenza, minzioni frequenti, urgenza, tenesmo
debolezza , spasticità degli arti, affaticamento
dolore periorbitale con diminuzione dell’ acuità visiva
triade di Charcot: nistagmo – tremore intenzionale – parlare scandito
perdita di coordinamento , contratture
INDAGINI DIAGNOSTICHE
Elettroforesi delle proteine (presenza di IgG elevate)
Potenziali evocati (risposta rallentata agli stimoli)
RM encefalo e midollo con m.d.c.(lesione della sostanza bianca),
Esami del liquor
TERAPIA
Terapia cortisonica d’ attacco più terapia sintomatica (antispastici), immunosoppressori e immunomodulanti per rallentare la progressione della malattia.
2-
Rischio di lesione correlata a disturbi visivi
Riduzione della mobilità correlata a demielinizzazione secondaria a sclerosi multipla
3-
Complicanza potenziale di infezioni del tratto urinario e respiratorio
Complicanza potenziale di fenomeni trombo embolici
LDD
4-
a) priorità assistenziale
b)obbiettivi infermieristici
c)indicatori di risultato
d)almeno 3 interventi con relativa motivazione scientifica
e)tempo interventi (se a breve o a lungo termine)
DIAGNOSI INF:
Riduzione della mobilità correlata a demielinizzazione secondaria a SM
OBV: conservare la migliore funzione fisica possibile e proteggere il paziente dagli effetti dell’ immobilità
INDICATORI DI RISULTATO:
entro tre giorni dall’ ingresso il paziente :
Riconoscerà la necessità di riposo
Non evidenzierà lesioni cutanee
Entro 5 giorni:
Riconoscerà la necessità di ausili per il movimento
Elencherà misure di sicurezza
Avrà una funzione motoria maggiore di quella accertata al momento dell’ ingresso
INTERVENTI
Garantire il riposo e prevenire l’ affaticamento
SS.:Soprattutto nei primi giorni di riesarcebazione della patologia il paziente avrà bisogno di riposare ed evitare fattori stressanti , anche durante i programmi di terapia fisica bisognerà evitare l’ affaticamento.
Iniziare un programma di terapia fisica secondo prescrizione entro tre giorni:
Esercizi attivi e passivi per le articolazioni
Esercizi di deambulazione
SS.: Tutto ciò è necessario per prevenire le lesioni cutanee dovute all’ immobilità , la rigidità articolare, migliorare il ritorno venoso, aumentare il tono muscolare
Valutare i rumori respiratori ogni 12 ore ed effettuare la fisioterapia respiratoria
SS.: questi interventi sono necessari al fine di prevenire complicanze polmonari.
5-
Complicanza potenziale di infezione del tratto urinario
OBV: gestire e ridurre al minimo le complicanze urinarie secondarie all SM
INDICATORI DI RISULTATO: non saranno presenti infezioni del tratto urinario durante il periodo della degenza, il paziente prima della dimissione saprà riconoscere segni e sintomi di queste ultime.
INTERVENTI:
Monitorare per rilevare segni e sintomi di infezioni del tratto urinario:
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SS Tali infezioni si sviluppano a causa della ritenzione urinaria per lesioni delle vie nervose afferenti unitamente alla terapia con corticosteroidi che riduce l’ efficacia dei globuli bianchi contro le infezioni.
Istruire il paziente su come riconoscere le IVU ( descrivere segni e sintomi)
SS È importante che il paziente sappia riconoscerle autonomamente anche a domicilio
Contribuire a prevenire le IVU : controllare che non sia presente nel paziente una sovra distensione vescicale ( attraverso la palpazione della zona pelvica) e , in caso di esito positivo, consultare il medico per l’ eventualità di eseguire una cateterizzazione temporanea.
Sarà autonomo nella gestione della terapia farmacologica composta da: erapia cortisonica d’ attacco più terapia sintomatica (antispastici), immunosoppressori e immunomodulanti per rallentare la progressione della malattia.
Si rivolgerà al neurologo e ad altri specialisti per eseguire controlli periodici sul grado di progressione della patologia;sarà a conoscenza della presenza di associazioni quali AISM (associazione italiana sclerosi multipla) che si occupano di sviluppare programmi per migliorare la qualità di vita delle persone affette da SM anche organizzando degli incontri per persone portatrici di questa patologia al fine di scambiarsi opinioni e migliorare il benessere.