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Caso clinico 39 : adulto - SLA- neurologia

Definizione:
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una  degenerazione progressiva dei neuroni motori centrali e periferici
Corteccia cerebrale
Midollo spinale
Tronco cerebrale
Colpisce uomini dai 40 – 70 anni. Prognosi infausta entro 2-5 anni dalla diagnosi.
Cosa causa?
la perdita progressiva della capacità di contrarre i muscoli volontari.
Sintomi:
Fascicolazione (che è una contrazione incontrollata del muscolo senza esito motorio)
Atrofia (perdita di massa del tessuto muscolare)
Rigidità muscolare
Debolezza
Malfunzionamento arti
Tachipnea

Terapia:
Trattamento:non è stata scoperta ancora nessuna terapia definitiva per la SLA. Il riluzolo(lilutek) è un antagonista dell'acido gluttamico,studi clinici hanno dimostrato che il riluzolo  può rallentare il deterioramento dei motoneuroni,aumentando la sopravvivenza di alcuni mesi o anni,e può estendere il tempo di sopravvivenza soprattutto nei pazienti con SLA ad inizio bulbare. Il farmaco estende anche il tempo durante il quale il paziente può rimanere libero dal supporto ventilatorio. Somministrazione:una compressa da 50 mg ogni 12 ore,un ora o due prima dei pasti
Effetti collaterali comuni:
cefalea,
capogiri,
sonnolenza,
tachicardia,
diarrea,
dolore addominale,
vomito,
alterazioni dei parametri di funzionalità epatica ,astenia,dolore.
Il trattamento sintomatico:supporta l'assistito e migliora la qualità della vita. Per la spasticità(gli spasmi causano dolore e interferiscono con la cura di sè):
-baclofen(lioresal)
-dantrolene sodium(lioresal)
-diazepam(valium)

Diagnosi infermieristiche:
1-compromissione della mobilità, correlata a degenerazione neuronale secondaria a SLA
2-liberazione delle vie aeree che si manifesta con secrezioni dense correlata all'incapacità di tossire efficacemente
3-rischio elevato di compromissione dell’integrità cutanea correlato all’immobilità.

Compromissione della mobilità, correlata a degenerazione neuronale secondaria a SLA

OBIETTIVI: Il paziente riconoscerà l’importanza  di conservare la mobilità fisica il più a lungo possibile

CRITERI RISULTATO: Avrà motilità simili o maggiore a quella che aveva all’ingresso


Interventi infermieristici:
Invitare il paziente a svolgere le sue attività usuali ma alternandolo però a periodi di riposo, per evitare la stanchezza
Incoraggiare il pz all’esercizio fisico per rafforzare la muscolatura che non è stata colpita, e far fare movimenti ad ampio raggio per prevenire le contratture.
Procurare al pz tutti i dispositivi che gli permettono di mantenere la sua indipendenza.
Ai pazienti che sono ancora in grado di deglutire somministrare una dieta ipercalorica e iperproteica suddivisa in pasti piccoli e frequenti,per prevenire la malnutrizione
Somministrare i farmaci secondo prescrizione medica o protocollo
Esaminare frequentemente la cute,soprattutto nelle prominenze ossee per prevenire le ldd
Ridurre al minimo gli effetti della compromissione della mobilità sul sistema cardiocircolatorio utilizzando calze elastiche per il ritorno venoso, esercizi degli arti.
Ridurre al minimo gli effetti della compromissione della mobilità sul sistema tegumentario prevenendone perdita dell’integrità
Ridurre al minimo gli effetti della compromissione della mobilità sul sistema respiratorio eseguendo la fisioterapia toracica per migliorare la funzione respiratoria
Motivazioni: l’esercizio fisico previene le compromissioni del sistema muscolo scheletrico, vascolare e respiratorio, inoltre rafforza l’autostima del paziente e gli da un senso maggiore di indipendenza e di autocontrollo.

Obiettivo chiave:
conservare la mobilità fisica residua il più a lungo possibile
conserverà l’integrità cutanea
conserverà una funzionalità cardiopolmonare  più a lungo
Indicatori di risultato:
riconoscerà la necessità del riposo
non evidenzierà lesioni cutanee o altri effetti dell’immobilità
riconoscerà la necessità di ausili per il movimento
avrà una mobilità simile o maggiore rispetto a quella che aveva all’ingresso

Problema collaborativi:

Complicanza potenziale di ipossia correlato a ostruzione marcata e persistente delle vie aeree
Complicanza potenziale di polmonite abingestis
Complicanza potenziale di arresto cardiorespiratorio
OBIETTIVI: L’infermiere gestirà e ridurrà al minimo le complicazioni
CRITERI DI RISULTATO: L’infermiere gestirà tempestivamente le complicazioni
Posizionare il paziente in ortostatismo e aspirare le secrezioni delle vie aeree superiori
Eseguire la fisioterapia toracica secondo la tolleranza del paziente,per migliorare la funzione respiratoria
Monitorare per rilevare segni di squilibrio acido-base emogas analisi per valutare gli scambi gassosi a livello polmonare aumento della PCO2
monitorare polso irregolare e aumento della FR
modificazioni dello stato mentale
diminuzione della diuresi
cute fredda pallida e cianotica
somministrare ossigeno a basso flusso

Piano di dimissione:
documentare che il paziente e i familiari dimostrano di aver compreso:
-processo e implicazioni della malattia
-scopo ,dosaggio e orario di somministrazione dei farmaci da assumere dopo la dimissione e loro eventuali effetti collaterali da segnalare al medico
-i metodi di assistenza alla persona durante l'alimentazione,i cibi da evitare,la necessità di un accurata igiene orale per la prevenzione di infezioni
-la necessità di eseguire esami di laboratorio se prescritti
-la data,l'ora e il luogo del successivo appuntamento
prima della dimissione il paziente dovrà:
esprimere le personali cause di stress
descrivere i sintomi fisici e comportamentali dell'ansia che ha provato
stabilire la differenza tra metodi efficaci ed inefficaci di reazione allo stressanti
iniziare l'adozione di strategie di coping efficaci (*sulle strategie di coping si trova qualcosa sul carpenito),per eliminare o ridurre l'ansia
ammettere le paure e le preoccupazioni correlate allo stato di salute e alla paura di morire

I pazienti affetti da SLA, che hanno difficoltà a parlare, possono trarre beneficio dall' intervento di un logoterapista. Questi professionisti del settore medico-sanitario possono insegnare ai pazienti le strategie adottabili, quali le tecniche per aiutarli a parlare più forte e più chiaro. Mentre la SLA progredisce, i logoterapisti possono suggerire l'uso di modi di comunicare adattabili o alternativi, quali gli amplificatori di voce, i dispositivi generatori di dialoghi (o propagatori di voce) e/o le tecniche base di comunicazione, quali tabelle alfabetiche o segnali di si/no. Questi metodi e dispositivi aiutano i pazienti a comunicare quando essi non possono più parlare o produrre suoni vocali. Con l'aiuto dei terapisti occupazionali, i comunicatori possono essere attivati mediante interruttori o tecniche d'emulazione del mouse, controllati da piccoli movimenti fisici, per esempio, della testa, della dita o degli occhi.
-Gli operatori sociali, gli assistenti e gli infermieri  aiutano i pazienti, le famiglie e coloro che li assistono nei problemi medici, emozionali e finanziari per fare fronte alla SLA, specialmente durante le fasi finali della malattia. I servizi sociali forniscono il supporto quale assistenza nell'ottenere il sussidio finanziario, l'eventuale assistenza legale, nella preparazione di un testamento biologico e nell'individuazione dei gruppi di sostegno per i pazienti e coloro che gli assistono. Le infermiere domiciliari sono a disposizione non solo per fornire le cure mediche, ma anche per istruire i famigliari circa operazioni quali la manutenzione dei respiratori, la somministrazione degli alimenti,e la mobilizzazione dei pazienti evitando dolorosi problemi cutanei e contratture. Le infermiere a domicilio lavorano in collegamento con i medici, per effettuare l'appropriata terapia, ridurre la sofferenza e le cure che influiscono sulla qualità della vita del paziente che desidera restare a casa.
-la AISLA (associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) cura l'informazione ai pazienti  affetti da SLA e ai familiari. Cura la pubblicazione di materiale informativo sulla SLA ,sulla sua evoluzione,sulla sua sintomatologia e sulla gestione della stessa al fine di migliorarne la conoscenza ,la comprensione e la gestione .Fornisce,inoltre ai pazienti e ai familiari sostegno e supporto.

 
 
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